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N°104 - Federico Quaglini e Padre Pasquale riflettono su Nuccia n. 5
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Grazie, Gesù, per averci regalato Nuccia. Alleluia!

MESSAGGIO: CHE COS'É LA SOFFERENZA?rosa


È la vittoria dell'amore, che a sua volta può diventare, per chi crede nella salvezza di
Cristo e nella vita eterna, un atto di amore per Dio e per tutta l'umanità. Quante volte di
fronte al dolore, alla sofferenza, se particolarmente forte e insistente, chi soffre afferma: “Dio
mi ha castigato. Perché Dio mi ha punito? Il Signore mi ha abbandonato”! Si dimentica forse
una donna del suo bambino, senza commuoversi per il figlio nato dalle sue viscere? Anche se
queste donne si dimenticassero, Io invece non ti dimenticherò mai (Isaia 49,14).
La sofferenza, per me, non è legata a una colpa o a un castigo. Anche Gesù, che pure
era senza colpa, conobbe nella sua passione il tormento della sofferenza e fece suoi i dolori di
tutti gli uomini. Anche oggi continua a soffrire in noi, sue membra. Bisogna prendere
coscienza dei nostri limiti, della nostra povertà, della nostra dipendenza dagli altri, ma non
bisogna chinare la testa, non siamo degli sconfitti, dei deboli, ma siamo discepoli di Cristo.
Se ha permesso che io soffra così, è perché Lui ci vede un bene che io non conosco
in tutta la sua profondità. La mia accettazione e la mia serenità sono legate alla fiducia che
il Padre non mi abbandonerà mai. Grazie alla luce della fede, si può penetrare più a fondo il
mistero del dolore e della malattia, sopportando tutto con maggior fortezza. Cristo ha
valorizzato la sofferenza, impedendo che restasse senza valore. Dipende da noi usarla bene o
sprecarla. La sofferenza ha visitato il mio corpo, è entrata nella mia carne e non mi lascia né il
giorno, né la notte e io continuo a pregare lunghi rosari, snocciolati durante il giorno e la notte,
o preghiere spontanee, ma soprattutto dico: “Signore, sia fatta la tua volontà”. E non mi sento
mai sola. Molti sono gli amici, che mi vengono a trovare, ma soprattutto, Lui, il Cristo, è con
me, soffre con me, è nella mia carne martoriata; e nel mio spirito travagliato sono certa che si
riflette splendida l'immagine di Dio Padre.
E la forza d'animo, la perseveranza, la fiducia, conquistata dopo lo
scoraggiamento, l'attingo sempre nella Sua Parola. La sofferenza, vissuta in Cristo,
diventa testimonianza di verità: celebro il dolore, con la speranza, anzi con la certezza, della
risurrezione. La Croce è la strada per risorgere ed è dono da invocare insistentemente, una
forza da chiedere, perché da soli non si può avere. Dal dolore alla resurrezione; e ciò non
toglie le contraddizioni e i momenti di solitudine, di crisi, di difficoltà: è un celebrare nella
propria carne la passione di Cristo che porta alla Risurrezione. Un consiglio? Leggere e
approfondire la Parola del Signore, abbandonarsi nelle Sue braccia materne e paterne e
cercare così in Gesù, uomo dei dolori, la guida, l'aiuto, il conforto, il coraggio. Per voi tutti
che soffrite, per noi che soffriamo e per chi è nella prova e nella sofferenza per amore Suo:
ancora un poco e poi saremo nella gioia. Viva Gesù. Lode e Gloria al Suo Nome.
Nuccia

MESSAGGIO AI GIOVANIrosa
9 / 7 /1994

Ragazzi, a voi che siete già in vacanza o che state per partire incontro alla felicità, a
voi che restate in città, sognando qualche evasione estiva in discoteca, al mare o ai monti, se
mi ascoltate, fermatevi un poco con me. Voglio abbracciarvi tutti, augurando a ciascuno di
voi tanta gioia nel Signore. Voglio poi invitarvi a riflettere sul significato delle vacanze, in
modo che le possiate vivere in modo costruttivo, evitando di bruciarle in divertimenti e cose
vane, che generano solo stanchezza, delusioni, e talvolta anche malessere e inquietudine. Si,
ragazzi, il mio augurio, ve lo ripeto, è che possiate gioire nel Signore; questo significa che,
solo restando uniti a Gesù, rimanendo nel Suo amore, in Sua compagnia, camminando sulle
Sue vie, potrete andare incontro alla vera gioia, provare la felicità perfetta, che è frutto della
presenza dello Spirito. Allora mi chiederete: come progettare le vacanze? Cosa fare? Dove
andare? Qualcuno di voi forse ricorderà chi sono io: sono paralizzata da quando ero bambina
ed ora ho superato la cinquantina. Allora potrà dubitare dei miei suggerimenti, credendo che
una persona come me, che non è uscita mai di casa, non abbia idea dei divertimenti, degli
svaghi, della vacanza dei giovani. Ma non è così, cari ragazzi, perché il mio animo è
incredibilmente rimasto giovane, perché ho sempre vissuto accanto ai giovani e, poi, la mia
condizione mi ha consentito di meditare lungamente e di scoprire la fonte della vera gioia.


E’ questa la direzione, che voglio indicarvi, perché sappiate orientare i vostri passi e
godere pienamente la vostra estate. Vi dirò che la vera gioia nasce dall’esistere e dall’essere
creature libere in un mondo meraviglioso, fatto per noi; nasce dalla consapevolezza di essere
amati, dalla capacità di amare, di pensare, di volere, di scegliere. La felicità nasce dall’agire
bene, dal godere di ogni dono di Dio; per questo dovremmo essere sempre lieti e riconoscenti.
Purtroppo, la vita oggi sembra aver perso il suo valore, e così pure la natura, così bella, ricca e
generosa, è spesso offesa e violentata. Dio poi viene ignorato e da alcuni è volontariamente
disprezzato, avendo perso l’uomo il senso di essere creatura, per arrogarsi il diritto di
Creatore, non solo padrone della propria vita ma anche di quella altrui. Si è giunti
all’autodeterminazione, in funzione del proprio egoismo, che cresce anche a causa del
consumismo. (Questo) è la piaga dei nostri giorni: condiziona anche la nostra vacanza ed
influenza i gusti e le scelte di voi giovani, impedendo di pensare con la vostra testa e di
ascoltare la voce della coscienza. La scala dei valori è ormai sconnessa: occorre fare ordine!
Cari giovani di buona volontà, mettetevi all’opera, già da queste vacanze. Date
importanza alla vita e scegliete vacanze, che danno valore alla vita, amando e lodando,
riferendovi costantemente a Chi ci ha dato la vita, al Signore della vita e della gioia. Siate lieti
sempre, ragazzi, per questo dono della vita e della libertà; sappiate riconoscervi creature, nate
per vivere nell’amore, nella pace, nella gioia.

Ricordate che la vera felicità non dipende tanto dall’avere, quanto dall’essere,
dall’esistere, dal poter saltare, correre, ammirare le bellezze del creato, guardare il volto dei
propri cari, degli amici, di tanti fratelli, e sorridere e dialogare con loro, udire canti, voci,
suoni. Ricordate che la vera felicità è fatta di semplicità e non dipende dall’avere questo o
quello, dal trovarsi in luoghi di villeggiatura rinomati. Felice è chi gioisce della propria
condizione, chi gioisce ogni giorno della luce del sole, di un cielo stellato, di un sorso
d’acqua fresca, del cinguettio degli uccelli, della allegria degli amici, della presenza dei
propri cari. Ricordate che l’uomo, ogni uomo, è unità di corpo e di spirito e che lo spirito
anela alla libertà, alla verità, alla bontà, alla bellezza.


Siate alla ricerca di questi valori, ovunque siate e qualunque cosa facciate. Imparate a
leggere il grande libro della natura, che porta in sé l’amore di Dio. Siate felici, riconoscenti
per ogni dono ricevuto. Guardatevi intorno e dialogate con la gente, senza preferenze di
persona: dialogate con gli amici, con gli anziani, i bimbi, ma soprattutto ascoltate, per scoprire
i bisogni, i desideri, cercando di condividerli. Trovate il tempo per una buona lettura, per la
preghiera, perché lo spirito ha bisogno anche di nutrimento, nella quiete, nella meditazione,
nell’intimità col Signore, nostro amico e compagno inseparabile, da cui veniamo guidati e
corretti. Godete soprattutto delle bellezze del creato in questo periodo di vacanze; godete
per quanti non possono goderle: pensate ai carcerati, agli ammalati, ai paralizzati, ai ciechi, ai
sordi, ai muti, a quanti non possono ammirare il creato, non possono udire le voci, i suoni e i
rumori della natura, non possono dialogare con nessuno. Il mio animo rimasto fanciullo
sogna, all’arrivo di ogni estate, cieli azzurri, laghi, fiumi, ruscelli, boschi ombrosi e prati
verdeggianti. A volte odo perfino lo scrosciare dei fiumi e dei ruscelli e sogno di rotolare
nell’erba fresca di un prato immenso. Non conosco il profumo dell’erba e vorrei tanto poterla
odorare in un mattino d’estate. Fatelo voi per me e gioite. La felicità è alla portata di tutti,
non cercatela su strade lontane, sbagliate. Apprezzate la vita e vivetela con grande rispetto,
ricordando che nel rispetto della vita sta la vera libertà.
Scusatemi se mi sono dilungata. Vi
porto nel mio cuore, perché vi amo. Vi abbraccio.

Nuccia